LE CAUSE DEL MOBBING
Dopo aver imparato a Riconoscere i casi di mobbing e le sue diverse tipologie vogliamo elencare le principali cause che scatenano questo fenomeno.
Non tutti sanno che, spesso, le “scintille” che danno il via ad una situazione di mobbing possono essere molteplici e quindi non riconducibili a modelli precisi. Ogni ambiente di lavoro che sviluppa queste situazioni stressanti (che sfociano poi in azioni di mobbing) è quindi unico a se stesso.
Diversi studi comunque concordano sul fatto che, tra tutti questi fattori, esiste un elemento in comune: il conflitto.
Heinz Leymann ha individuato 6 fattori che possono generare conflitto sul lavoro e quindi probabilità di azioni mobbizzanti.
1-L’organizzazione del lavoro: La cattiva qualità dell’organizzazione e la mala-distribuzione del lavoro causa stress che viene scaricata su di un “colpevole”
2-le mansioni lavorative: una persona che svolge mansioni ripetitive, monotone o sottoqualificate, è molto probabile che ricorra al mobbing per sfuggire da questa monotonia.
3-La direzione del lavoro: Un direttivo che non tiene conto delle esigenze dei lavoratori favorisce la nascita del mobbing (bisognerebbe fare molta attenzione sopratutto a coloro che svolgono mansioni isolate o su turni perché una carente socializzazione con i colleghi genera mobbing)
4-La dinamica sociale del gruppo di lavoro: Le relazioni interne al gruppo di lavoro possono essere più o meno tranquille a seconda del carico di lavoro (un individuo sotto pressione porta gli altri individui a ritrovare l’equilibrio scaricando le tensioni all’esterno)
5-Le teorie della personalità: Leymann sostiene che il mobbing non genera direttamente dal carattere delle persone ma che dipende sempre dalle circostanze e dall’ambiente lavorativo
6-La funzione nascosta della psicologia nella società: Identificare le vittime come “persone con problemi psicologici” è tanto sbagliato quanto soffermarsi solo sulle vittime senza analizzare l’ambiente mobbizzante che le circonda.
Secondo Leymann quindi non è la persona che genera il mobbing ma è tutto l’ambiente che la circonda, la cattiva comunicazione, i conflitti e la mala-organizzazione che permeano all’interno dei gruppi e delle aziende.
Harald Ege invece ha descritto come la vittima, l’aggressore e l’organizzazione possono intrecciarsi dando luogo a varie situazioni che generano mobbing.
Nel suo “sistema a cubo delle cause” sottolinea che ci sono due modi di porsi davanti al mobbing: favorirlo oppure provocarlo.
“SISTEMA A CUBO DELLE CAUSE di H. Ege”
-Mobber:
- una persona sadica persegue la sua vittima
- il mobber è stimolato a mobbizzare da alcuni comportamenti della vittima
- l’ambiente di lavoro è distruttivo e stimola il mobber a compiere azioni vessatorie
-Comportamento della vittima:
- la vittima “provoca” nel mobber azioni vessatorie
- Il mobber è gratificato dalle azioni “anomale” del mobbizzato (aumenta la soddisfazione nel trovare nuove strategie)
-Ambiente di lavoro:
- esistono ambienti di lavoro che difendono le vittime e ambienti di lavoro che favoriscono i mobber (in entrambi i casi o si genera il mobbing o lo si provoca)
“Lo sviluppo del mobbing è maggiore all’interno delle organizzazioni che hanno scarsa considerazione della dignità umana e laddove non si esita a ricorrere a subdole strategie, pur di avanzare carriera e guadagnare potere”
tratto da: CONOSCERE, COMPRENDERE E REAGIRE AL FENOMENO DEL MOBBING
a cura di T. Bartalucci Università di Firenze 2010