In base al profilo caratteriale di una persona alcuni psicologi hanno identificato diversi tipi di mobber e di vittime
Nel mobbing, come del resto in tutte le relazioni umane, esistono dei protagonisti che assumuno ruoli diversi in base al contesto e alla situazione in cui si trovano.
Nel mobbing questi protagonisti vengono detti “Attori” ed ognuno di questi “recita” una parte ben precisa e che, direttamente o indirettamente, va ad influire sullo scatenarsi di azioni più o meno mobbizzanti.
Mobbing: le tre categorie di “attori” principali
Nel mobbing i protagonisti sono detti “attori” e si dividono in tre categorie principali:
- Mobbers: sono quella categoria di persone che hanno un comportamento vessatorio e compiono azioni mobbizzanti verso le vittime
- Vittime: (o mobbizzati): sono coloro che subiscono le azioni vessatorie dei mobbers
- Spettatori: Sono coloro che assistono indifferenti alle azioni del mobber (o le favoriscono in modo più o meno diretto)
Mobber
Harald Ege delinea questi 14 profili di mobber:
- istigatore: è sempre alla ricerca di cattiverie e maldicenze per colpire gli altri
- casuale: diventa mobber per caso, prendendo il sopravvento in conflitto casuale
- conformista: (è un mobber spettatore) non interagisce direttamente nell’azione ma la sua reazione favorisce un’azione di mobbing
- collerico: non riesce a contenere la rabbia e scarica la sua tensione prendendosela con gli altri
- megalomane: si ritiene “superiore” agli altri e quindi si considera autorizzato a colpire gli altri che per lui sono “esseri inferiori”
- frustrato: insoddisfatto della sua vita scarica il suo malessere sugli altri (come il collerico)
- sadico: prova piacere nel distrtuggere l’altro e non è disposto a lasciarsi scappare la vittima
- criticone: sempre insoddisfatto degli altri crea un clima di insoddisfazione e tensione
- leccapiedi: si comporta come un tiranno con i colleghi ed è sempre gentile e rispettoso nei confronti dei superiori con l’obbiettivo di fare carriera)
- pusillanime: ha troppa paura di esporsi e quindi aiuta il/la mobber oppure agisce nell’ombra dicendo cattiverie alle spalle della vittima
- tiranno: non sente ragioni e i suoi metodi sono dittatoriali (simile al sadico)
- terrorizzato: teme la concorrenza e fa azioni di mobbing per difendersi
- invidioso: non accetta che qualcun altro stia meglio di lui
- carrierista: cerca di farsi una posizione puntando su metodi anche non legali non puntano sulle sue capacità
Hirigoyen sostiene che il mobber più pericoloso sia il narcisista perverso, un individuo che non può esistere se non demolendo l’altro. Sono persone determinate, brillanti, intelligenti e di solito conquistano rapidamente il potere.
Field elenca 4 tipologie di personalità disturbate dei possibili mobber:
- Disturbo di personalità antisociale: mancata accettazione delle norme sociali, disonestà, impulsività, mancanza di empatia per gli altri, irresponsabilità, mancanza di rimorso. Spesso il disturbo antisociale è la conseguenza di un disturbo della condotta iniziato prima dei quindici anni
- Personalità paranoica: sospetto infondato che gli altri vogliano procurare danni o sfruttare, riluttanza a confidarsi, diffidenza verso la lealtà delle persone vicine, travisamento della realtà, mancanza di perdono per dubbie offese ricevute
- Disturbo narcisistico di personalità: Sentimento di superiorità rispetto agli altri, desiderio costante di ammirazione, scarsa empatia, fantasie sconfinate di successo, esagerazione delle proprie qualità
- Disturbo borderline: relazioni instabili, sensazione di vuoto, senso di abbandono, incapacità a controllare la collera, comportamenti autolesionisti, cambiamenti di umore ricorrenti,spese impulsive di denaro, comportamenti rischiosi
Vittime
non esistono figure più o meno portate ad essere vittime di mobbing. Chiunque può essere vittima di mobbing. Forse le persone più a rischio sono quelle troppo passive o troppo aggressive, generalizzando potrebbero essere colpiti tutti coloro che hanno difficoltà nelle relazioni interpersonali.
Spettatori
ne fanno parte i colleghi, la direzione aziendale, l’amministrazione del personale e tutti coloro che non si assumono qualunque tipo di responsabilita e preferiscono lavarsene le mani.
Hanno spesso paura di diventare loro stesse vittime del mobbing quindi non reagiscono e a volte aiutano i mobber.
DIFFERENZE TRA DONNA E UOMO
- la donna come vittima: sottoposte a situazioni stressanti hanno la tendenza a reagire diventando iperattive (parlano più in fretta, gesticolano di più) e tendenzialmente aumentano la loro produttività
- la donna come mobber: preverisce mobbing attivo, sparlando dietro le spalle e prende in giro le persone per far girare le voci
- l’uomo come vittima: l’uomo tende a diventare apatico; diminuisce sensibilmente la sua attività sia gestuale che verbale
- l’uomo come mobber: preferisce azioni passive preferendo ignorare qualcuno o usare metodi subdoli e “nascosti” per dare sempre nuovi lavori o mette sotto pressione
tratto da: CONOSCERE, COMPRENDERE E REAGIRE AL FENOMENO DEL MOBBING
a cura di T. Bartalucci Università di Firenze 2010